Una scena in pieno stile horror quella presentatisi rincasando agli occhi del 25enne Raymond Nyantaky: aperta la porta di casa il giovane ha trovato sangue ovunque: sui muri, nel corridoio. Poi, lorribile scoperta: i corpi straziati della madre (la 45enne ghanese da anni residente a Parma), e della sorellina di 11 anni (nata nella città emiliana), straziati da numerose ferite da taglio. Comprensibilmente scioccato, dopo aver chiesto aiuto a una vicina, il 25enne ha avuto comunque la forza di chiamare subito gli agenti. Sul luogo del massacro, insieme agli uomini della Squadra Mobile di Parma, sono subito accorsi il Pm di turno, Paola Dal Monte e la polizia scientifica. Appurato che il capofamiglia, marito e padre delle vittime, era in Inghilterra per lavoro al momento della tragedia, gli agenti hanno chiesto ai vicini se avessero avuto sentore del consumarsi della tragedia (le due poverette risultava esser state uccise con diversi colpi inferti con un coltello e con uninusitata ferocia, da una sola mano), ma tutti hanno affermato di non essersi resi conto di nulla, salvo una donna, che avrebbe udito nel pomeriggio la bambina urlare mamma. I sospetti si sono così concentrati su uno dei figli della donna, il 21enne Solomon il cui carattere difficile è ben noto. Basti pensare che, abile calciatore, nell’anno del crac del ParmaFc fu convocato in prima squadra diverse volte da Donadoni, ma poi proprio a causa dei suoi problemi comportamentali si è precluso una possibile carriera calcistica. Fonto interne alla Procura di Parma avrebbero annunciato che il sarebbe crollato davanti agli inquirenti, ammettendo di aver ucciso la madre e la sorellina. Solomon, dopo lallerta diramato in serata dagli investigatori, era stato fermato dalla Polfer alla stazione Centrale di Milano.
M.